GODI IL PRESENTE E SPERA NEL FUTURO!

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Un vecchio proverbio recitava “Godi il presente e spera nel futuro”.
Questo è ciò oggi penso, riguardo alla nostra amata passione.
Abbiamo vissuto tutti, cacciatori e loro rappresentanti, un periodo di fine estate, quello che anticipa ogni anno la stagione di caccia, colmo di incertezze e sentite preoccupazioni, causa misure che, qualora fossero andate in porto, avrebbero messo in forte dubbio il futuro dell’ars venandi.
Come noto, il Regolamento della Comunità Europea n.2021/57, avrebbe imposto regole rigide sull’utilizzo ed addirittura sulla detenzione delle munizioni di piombo nelle zone umide e nelle fasce di rispetto ad esse connesse, considerando come tali, se pur con mille incertezze, paludi, pantani, torbiere, nonché distese d’acqua naturali o artificiali, permanenti o temporanee, in cui l’acqua è stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata. A conferma delle citate incertezze, fondati dubbi dilagavano, addirittura tra gli addetti ai lavori, anche sull’aspetto sanzionatorio, che, se letto in chiave restrittiva, avrebbe previsto l’applicazione di sanzioni penali, per chi trovato in possesso di munizioni di piombo nelle zone umide ed a meno di centro metri da queste.
In merito, abbiamo accolto favorevolmente le attenzioni che il Governo ha subito prestato riguardo alla preoccupante vicenda, attenzioni che hanno seguito un assiduo e, direi, fruttuoso lavoro condotto repentinamente dalla Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie, cui la nostra Enalcaccia è parte attiva.
Emendamenti e successivo decreto legge di inizio ottobre hanno di fatto salvato una situazione che, se rimasta invariata rispetto ai dettami delle normative comunitarie, sarebbe stata deleteria per la nostra categoria.
Un atto di coraggio quindi dei Ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, che è riuscito ad arginare le infondatezze sostenute dei soliti animalisti da salotto!!
Ed oggi, per fortuna, gli animalisti, che hanno per lungo tempo vissuto stagioni ricche di innumerevoli primavere, stanno vivendo una fase sottotono, se penso al rinnovato tentativo di referendum per l’abolizione della caccia, da questi proposto e fortunatamente andato fallito per l’ennesima volta, che si aggiunge ad un progressivo affievolirsi delle azioni condotte negli anni, mirate all’ abolizione dell’articolo 842 del codice civile, sempre ad opere del mondo animalista.
Ora, la nostra speranza, e la nostra fiducia, sono rivolte alle istituzioni centrali, affinchè si tratti, quanto prima, la modifica della legge 157/92, una legge che ha più di trenta anni e che, per troppi motivi, necessita di essere rivista.
Se parliamo ancora di incertezze che i cacciatori devono costantemente subire, occorre quindi una norma che riesca a limitare la capacità di impugnazione da parte degli anti caccia dei calendari venatori regionali.
Preso atto del fallimento diffuso dell’esperienza “Ambiti Territoriali di Caccia” occorrerà che il legislatore, supportato dai buoni consigli che saremo in grado di fornire, riveda quella che è la gestione del territorio, nel suo senso più ampio, nell’intento di far godere i cacciatori di qualche sperata soddisfazione.
E cosi, tempi di caccia più ampi, per alcune specie, quali ad esempio il cinghiale, la reintroduzione di alcune specie un tempo cacciabili ed oggi protette, da inserire, ove possibile, tra quelle cacciabili, una rivisitazione della fruizione, oggi oggetto di una visione troppo limitativa, delle giornate di caccia, tenuto conto del calo del numero dei cacciatori, la possibilità di fruire di una mobilità venatoria nazionale, arginando gli attuali ingiustificati balzelli imposti dagli ATC, la derubricazione del lupo dall’elenco delle specie particolarmente protette, l’ individuazione di una norma meno limitativa riguardo all’attività di controllo delle specie opportuniste e predatrici e l’inserimento di specie cacciabili in deroga, vedi lo storno, tra quelle cacciabili, dovranno essere gli argomenti da trattare in tempi brevi….se vogliamo sperare nel futuro, godendo il presente!!!

Iacopo Piantini