Lettera aperta dei Delegati Regionali Enalcaccia, Liberacaccia, Italcaccia all’Assessore Regionale Salvadori ed ai cacciatori toscani.

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Enalcaccia Toscana

logo enalcacciaLa scelta dell’Assessore Salvadori, di mettere al riparo le risorse dei cacciatori rispetto ai pericoli dei vincoli di bilancio o dei vari patti di stabilità, è condivisibile e riassegna nelle mani delle associazioni venatorie, i cui associati sono i soli a pagare, di quelle agricole ed ambientaliste, le risorse necessarie per portare avanti la gestione faunistica e venatoria del nostro territorio toscano.

Detto questo però qualcosa non va! Ma soprattutto non è andato bene in diversi A.T.C. Non si può affidare il doppio dei soldi che verseremo direttamente al nuovo A.T.C. a coloro che fino ad oggi hanno mal gestito le finanze degli Atc.
In un momento di crisi profonda, si decide di mettere nelle mani di pochi, qualche cosa come 7/8 milioni di euro.
I pochi sono i soliti noti che fino ad oggi hanno gestito molti ambiti territoriali di caccia attraverso le loro maggioranze e presidenti, consegnando ai singoli cacciatori una gestione che lascia molto a desiderare, sia nella fauna, soprattutto “nobile” stanziale, che nella parte finanziaria, sprecando, evidentemente, un mare di soldi in consulenze e società di servizi e cooperative varie. Questo è sotto gli occhi di tutti, qualunque cacciatore può toccare con mano cosa c’è oggi nel territorio, cioè il nulla. Ma se ciò non bastasse ci sono numerose indagini giudiziarie sui bilanci degli Atc, indagini che vedono perfino un presidente di un Atc indagato, ed uno agli arresti domiciliari, entrambi espressione di associazioni venatorie “maggioritarie”, inoltre molti Atc sono ad oggi commissariati anche per l’abbandono da parte del mondo agricolo, fortemente frustrato dalla gestione degli ungulati, anche questa fallimentare.
Il bilanciamento dei poteri, immaginato da Salvadori, andrebbe bene se non ci fossero questi gravi precedenti che invece ci inducono e ci spronano a chiedere un rafforzamento dei controlli sulle spese dei comitati di gestione.
Per queste ragioni chiediamo che vengano messe in atto una serie di tutele da aggiungere alla norma prevista dalla Regione per assicurare un maggiore controllo degli ingenti fondi destinati agli Atc toscani.
In particolare chiediamo a tutti i componenti il Consiglio Regionale di portare avanti alcune proposte di modifica dell’attuale testo:
– Garantire almeno un rappresentante di ogni associazione venatoria riconosciuta all’interno del comitato dell’Atc, per garantire che certe gestioni un po’ “particolari” non si possano riproporre.
– Affidare alla Regione il controllo diretto sui bilanci degli Atc, per chiamare in causa un Ente autorevole che eserciti il controllo che ad oggi era affidato alle Province, alcune di esse, forse un pò “distratte”.
– Prevedere che tutti gli incarichi, a partire dal presidente, i componenti del comitato e quelli dell’assemblea, siano tutti a titolo gratuito, cioè di puro volontariato, per dare la possibilità solo a chi ha voglia e passione di lavorare ad impegnarsi nella gestione. Evitare che la direzione tecnica degli A.T.C. sia affidata a società facenti capo e riferimento ad associazioni venatorie.
Forse le associazioni ambientaliste si sono scagliate contro la riforma degli Atc proprio per questi motivi? E le associazioni agricole cosa ne pensano? Lasceranno che continui l’eventuale sperpero dei soldi dei cacciatori invece di essere impegnati per la prevenzione e/o anche per il risarcimento dei danni alle colture?
Non è necessario essere “saggi” per capire che è l’ora di cambiare gli attori della commedia che nel tempo si è trasformata in dramma invece che aumentare del doppio il prezzo del biglietto.

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